Il Motor Bike Expo, la Fiera dedicata al mondo delle motociclette che si è conclusa domenica 16 gennaio, si è confermato come vetrina dei customizer italiani.
Foto: Paolo Pysa ed MBE
Anche in questa edizione 2022 del Motor Bike Expo, la giuria di MBE, composta da tre grandi personalità internazionali del mondo custom, ha stilato la sua top 10 scegliendo tra le nuove realizzazioni presentate in fiera.
Solo una però si è aggiudicata l’ambìto MBE Award, il riconoscimento che incorona la moto più bella della fiera.
I tre giudici statunitensi Michael Lichter, Ray Drea e Darren McKeag hanno decretato vincitrice assoluta la splendida SG5 dell’atelier svizzero T4 Motorcycles.
La cerimonia di premiazione è stata condotta da Omar Fantini e Dj Ringo e si è svolta alla presenza di Paola Somma e Francesco Agnoletto. I patron di Motor Bike Expo hanno consegnato al vincitore un braccialetto d’argento cesellato da Silverbone.
La più bella di Verona 2022 è una ice racer costruita 100% a mano. È ispirata alle moto americane che un tempo correvano su ghiaccio, monta gomme chiodate ed è impreziosita da finiture raffinate, con una lavorazione degna della celebre precisione orologiera svizzera.
La SG5 si è imposta su una “top ten” di preparatori di assoluto rispetto, costituita da Abnormal Cycles, Riccardo Somenzi, Rock’Roll Motorcycles, Pig’s Foot Clan, Nikobikes, Gallery Motorcycles, PDF Punto di Fuga, Boccin Custom Cycles e South Riders.
Come da tradizione, al premio assegnato da MBE si sono affiancati i riconoscimenti dalla stampa specializzata. Ad un gruppo di riviste italiane ed estere è stato infatti chiesto di conferire il premio Magazine Award, che ogni testata ha assegnato in piena autonomia, individuando la moto più convincente tra quelle incluse nella top 10.
Per la testata Biker’s Life la scelta è caduta sulla moto di Gallery Motorcycles, la redazione di Motociclismo ha preferito la realizzazione di Custom Creations, il sito web Moto.it ha scelto la Yamaha T7 Raid, In Moto e Motosprint sceglie Devil’s Garage, il magazine Lowride ha individuato la moto dei ragazzi di Meccanicamente, mentre la testata americana Classic Easyrider Magazine ha preferito la moto di South Riders.
La testata russa Bikers Insider ha votato per la moto di Claudio Zoia, la pubblicazione olandese Chop Rock & Party sceglie il lavoro di Lizard King Motorcycle, la quotata rivista nipponica Vibes sceglie “Boccin” BCC Custom Cycles, la testata Kultriders ha votato per Nikobikes. L’elenco termina con il magazine Dream-Machine che ha individuato nella moto degli svizzeri di T4 Motorcycles la loro prima scelta.
Brilla la scena Custom italiana
Le decine di presentazioni in anteprima hanno confermato la vivacità, la creatività e la caratura del Custom Made in Italy. Carlo Colombo di Asso Special Bike, un veterano di MBE, ha lanciato una sfida singolare: la possibilità di acquistare in fiera le custom di una vita, presenti nel suo showroom di Erba, nel Comasco.
Alle venti “vecchie signore” si aggiungono cinque nuove special. Una presenza sempre attesa MBE è quella di Boccin Custom Cycles, che sfoggia cinque chopper nuovissimi. Particolarmente impegnativo sotto l’aspetto costruttivo è il trike costruito per favorire il ritorno in moto di un caro amico con problemi di mobilità. Una Softail del 1988 ha subìto una radicale trasformazione, per adattare nel retrotreno due ruote e doppi freni a disco nascosti nella carrozzeria. Di grande effetto la verniciatura rosso Candy con finiture rosso oro.
Frankino, il titolare dell’officina torinese ChopWorks, è noto a molti per i suoi “chopperini” Frisco Style, come quello costruito sul V-twin Harley-Davidson Panhead del 1957. Spicca il serbatoio a nocciolina modificato e verniciato secondo in puro stile anni 60. Il chopper compatto e leggero monta una forcella Springer strettissima, sul quale spicca il fanale auto Pontiac.
Per questa edizione di MBE, Matteo Fustinoni di Hazard Motorcycles ha abbandonato la sua vocazione di preparatore Old School per dedicarsi alla “Chop Drag”. Partendo dal telaio di una moderna Harley, Hazard ha creato una custom prestazionale, grazie al potente bicilindrico a V Screamin’ Eagle 110, alimentato da un carburatore doppio corpo e rifinito con la migliore componentistica italiana.
Sono due le generazioni al lavoro nell’officina Nikobikes, fondata da Luigi “l’Olandese”, oggi affiancato dal figlio Niko. Insieme si dedicano alla customizzazione di vecchie Harley, con un occhio di riguardo al Japan Style. La loro Sportster si ispira totalmente al manga giapponese “Hurricane Polimar”, da cui prende il nome.
Completamente diversa la modernissima LowRider con motore da 1.890 cc presentata dall’atelier laziale Vallese Garage. Al posto di acciaio e alluminio, solo fibre composite che donano leggerezza e grinta. Una curiosità: la carenatura in carbonio ospita un impianto Hi-Fi impermeabile della Boss Marine.
Infine, impossibile non notare la presenza dell’eccentrico preparatore norvegese Henning H. Dyrkolbotn, che ha ribattezzato la sua filosofia costruttiva “Gentleman Style”. Questo prevede una curiosa divisione domestica del lavoro: l’ideazione avviene in salotto, la lavorazione in cantina, le rifiniture nella cucina di casa. A Verona ha portato la “Edvard”, un cocktail shakerato con twin Triumph del 1956, telaio fatto in casa, forcella militare del 1942 e manubrio Ural.